Sono il fondatore dell’agenzia di comunicazione Net Project, o come si dice, il capo.
Il “capo”, parola strana da pronunciare e se vogliamo autoritaria, che in fin dei conti non mi risuona un granché. Piuttosto, nella pratica quotidiana, mi sento il “leader” di un fantastico gruppo di lavoro. Capo e Leader, due parole solo superficialmente assimilabili che invece nel profondo si trovano a una distanza abissale; due parole di cui faremmo prima a cercare l’unico denominatore comune e cioè che entrambe descrivono chi si posiziona al timone della nave.
Il “capo”, parola strana da pronunciare e se vogliamo autoritaria, che in fin dei conti non mi risuona un granché. Piuttosto, nella pratica quotidiana, mi sento il “leader” di un fantastico gruppo di lavoro. Capo e Leader, due parole solo superficialmente assimilabili che invece nel profondo si trovano a una distanza abissale; due parole di cui faremmo prima a cercare l’unico denominatore comune e cioè che entrambe descrivono chi si posiziona al timone della nave.
Ma veniamo alla mia personale esperienza.
La mia agenzia è composta da cinque persone e impegnarmi per essere prima di tutto un ottimo collega facilita le relazioni, l’operatività e la condivisione dei progetti. Voglio essere un membro attivo e operativo del team, quindi ogni giorno creo e spunto la mia to do list. A volte sono il primo che spinge tutto il gruppo per la consueta tappa al bar a metà mattina. Da sempre la mia priorità assoluta è ricercare e mantenere il miglior clima aziendale possibile, in cui tutti i colleghi possano sentirsi sereni, liberi di esprimere la loro personalità e le loro idee e operare in sintonia tra loro. Desidero un luogo di lavoro dove tutti si sentano importanti e riconosciuti. Vantare dipendenti marionette è sempre stato distante dal mio pensiero; per fortuna, ma credo anche per bravura, mi sono circondato di uno staff di altissimo livello non solo sotto il profilo delle competenze, ma anche sotto il profilo umano. Oggi sono orgoglioso di affermare che ogni membro del mio team ha conseguito un ottimo livello di autonomia e responsabilità nel suo specifico settore di competenza.Tutto bellissimo Andrea, ma come hai fatto? Con il mio metodo…
Una ricetta semplice ma che richiede un piccolo impegno e qualche sana regola: condivisione, rispetto reciproco anche nei momenti di “alta tensione” lavorativa, professionalità e poi etica, tanta etica. Ecco, in sintesi, il mio ruolo primario è quello di impostare principi virtuosi all’interno dell’ufficio e tracciare le linee guida aziendali. La mia soddisfazione più grande è che negli anni i nostri clienti hanno capito che con me e con tutto il team di lavoro possono instaurare un rapporto di fiducia totale, quasi di amicizia. Last but not least, l’impegno nel sociale, una responsabilità e un valore che sento così forte da contagiare tutti i colleghi e numerosi clienti, che mi ogni volta mi seguono entusiasti e motivati nelle mie iniziative benefiche.Ricapitolando: capo, boss, leader, titolare tutto fantastico, ma sarà perché amo lo sport, sarà perché sono matto per il calcio, sarà perché ero un ragazzo negli anni Ottanta, il mio preferito resta Capitano (Mio Capitano). E allora avanti tutta!
- Written by: net-project
- Posted on: January 1, 2024
- Tags: Team